Sec. XV; membr.; mm 210x145 (specchio di scrittura mm 126x71); cc. II (cart.) - 222 - II (cart.), con numerazione coeva in cifre arabe in inchiostro nero, mentre le cc. 1-6 anche con numerazione moderna in rosso (bianca la c. 222); 25 linee per foglio, disposte su un’unica colonna. Scrittura gotica, attribuibile a una sola mano, ad eccezione della c. 1, evidentemente di restauro. Molte aggiunte e annotazioni interlineari e marginali di mani differenti. Incipit “Soror tonantis hoc enim...”, explicit “...ipso genitore tuo fulmina mictes”. La fascicolazione presenta un bifolio mancante della seconda carta, più 22 quinterni, più un binione; parole di richiamo della stessa mano che ha esemplato il codice collocate nel verso dell'ultima carta di ogni fascicolo, nel margine inferiore, al centro del foglio. Pergamena di notevole qualità, anche se leggermente ruvida e giallastra dalla parte del pelo. Rigatura a secco. Miniature, probabilmente di un solo artefice, alle cc. 1r, 26r, 48r, 60v, 84v, 104v, 127r, 146v, 165r, 184v, in corrispondenza degli incipit delle dieci tragedie; capilettera con dorature sullo sfondo e in alcuni casi parzialmente inscritti in rettangoli, dipinti a figure fitomorfe policrome (rosa, rosso, verde e blu filigranate in bianco), che si sviluppano lungo il margine sinistro del foglio; maiuscole filigranate colorate di rosso e blu alternati all'inizio degli atti; in caratteri maiuscoli le prime righe di ogni tragedia. Legatura moderna in pelle; sul dorso filettature dorate e intitolazione impressa in oro su un rettangolo applicato di pelle colorata di verde; piatti della legatura e fogli di guardia esterni rivestiti di carta marmorizzata; colorati di rosso i tagli dopo rifilatura moderna; di restauro la c. 1, come evidenziano la fascicolazione e le mani differenti del copista e del miniatore.